Scritte dell'UCK sul cancello del monastero di Visoki Dečani - Comunicato della Diocesi

I grafiti con la sigla dell'organizzazione ribelle kosovara-albanese dei tempi di guerra UCK (Esercito di liberazione del Kosovo) sono stati dipinti la notte scorsa sul cancello del monastero Visoki Dečani, uno dei maggiori siti serbo-ortodossi in Kosovo. Questa è la più recente provocazione di una serie di simili incidenti compiuti dagli estremisti kosovaro-albanesi, che hanno dipinto con scritte di odio le mura della chiesa ortodossa di Djakovica e le case serbe di Orahovac all'inizio dell'anno. Questa volta gli estremisti hanno lasciato il loro messaggio sul cancello del monastero di Dečani, solo alcune dozzine di metri dal posto di controllo delle forze di pace della KFOR italiana.

La Diocesi di Raška-Prizren considera questo atto come una minaccia aperta al monastero di Visoki Dečani e alla sua confraternita monastica, visto che questo sito ha già subito quattro attacchi con le granate da parte dei miliziani kosovaro-albanesi negli ultimi 15 anni durante la pace internazionale ed è stato esposto alle frequenti minacce da parte dei veterani dell'UCK. Purtroppo l'ultima provocazione sembra il risultato della crescente retorica nazionalista che sta circolando nei media locali albanesi. Tale campagna ha come meta il monastero di Dečani, sebbene i suoi monaci hanno dato riparo ai rifugiati kosovaro-albanesi durante la guerra.
Quest'ultimo incidente dimostra inoltre che la sicurezza dei siti serbo-ortodossi in Kosovo è ancora minacciata anche quando la loro sicurezza è affidata alle forze di pace della NATO.
L'abate del monastero di Visoki Dečani padre Sava Janjić ha informato i rappresentanti militari e civili internazionali riguardo all'ultimo incidente e ha richiesto di aumentare le misure di sicurezza per questo sito conosciuto in tutto il mondo, il quale è stato iscritto nel 2005 nella lista del Patrimonio culturale dell'umanità dell'UNESCO. Il padre Sava ha affermato che sebbene tali provocazioni mettono in pericolo la sicurezza dei monaci, pellegrini e turisti in visita al monastero, loro in primo luogo danneggiano l'immagine del Kosovo che è attualmente l'unico territorio d'Europa dove i monumenti cristiani sono ancora in pericolo.